Sìlarus
rassegna bimestrale di cultura
fondata da Italo Rocco
La scomparsa di Mario Tornello

E’ scomparso un artista
esemplare
Mario Tornello, classe 1927, siciliano di Palermo, ma romano di adozione, è
scomparso nella capitale, dove viveva da quasi mezzo secolo, il 2 febbraio 2010.
L’avevo rivisto, dopo tanti anni, a fine novembre 2009, in occasione della
presentazione dell’ “Apollo buongustaio”, quella insolita e raffinata
pubblicazione a tema gastronomico – letterario ideata nel 1960 e portata avanti
fino al 1987 da Mario Dell’Arco. La rivista fu ripresa dopo la morte del poeta,
da un gruppo di appassionati cultori (tra i quali Franco Onorati e Sandro Bari).
Nel volume era compreso il racconto a firma Tornello, intitolato “Lo sfinciuni”
(una particolare pizza natalizia di Bagheria) , su cui egli si è diffuso
entusiasticamente per spiegarne i pregi al pubblico che gremiva il salone Di
Liegro del Palazzo della Provincia di Roma. I nostri incontri sono stati
rarissimi. Mi ero anche recata una volta, insieme a mio marito, a casa sua,
forse negli anni Ottanta, per ammirare le sue opere pittoriche, esposte in un
luminosissimo studio dalle ampie vetrate. Eh, sì, Tornello era un quotato
pittore, oltre che poeta e narratore di vaglia. Conservo due bei libri con
dedica: “Il signor Piazza ed altri racconti” e “Calori di Sicilia” (del quale fu
pubblicata una mia recensione nel numero 239/40 del 2005 di “Sìlarus”). Il
volume fu stampato nel 2004 con il patrocinio dell’Accademia Siculo –Normanna.
Quest’ultima opera è bilingue, perché ogni pagina reca la traduzione in russo e
saggi della moglie Irina Baranchéeva, corrispondente da Roma per la “Literaturnaja
Gazeta” ed ora per altre riviste letterarie. L’ampio curriculum di questo
artista non è semplice da riassumere: 45 mostre personali, 230 rassegne d’arte.
Ha vinto premi di risonanza internazionale, sia per la pittura che per la poesia
che lo vide esordiente nel 1974 presso la libreria Croce di Roma. Dal 1975 in
poi è tutto un fiorire di premi, (Il Quadrifoglio di Roma, il premio
Bardonecchia, il “Sicilia 80”, il “Castelluccio” di Racalmuto, “All’ombra degli
Etruschi” di Pisa, l’ “ASL A di Palermo, nonché una segnalazione al XIX Premio “Sìlarus”).
Collaborava a “Revisione” di Roma, “Primarno” dell’Accademia Casentinese. Lunga
e qualificata la sua presenza su “Sìlarus”. E’ stato insignito “Honoris causa”,
del titolo di Accademico dell’Accademia Siculo – Normanna di Monreale nel 1997.
La sua poesia è stata tradotta in molte lingue. Intensa e originale anche la sua
partecipazione quasi ventennale all’annuale rassegna de “L’Apollo buongustaio”
di cui era uno dei curatori, col compito di scegliere anche le illustrazioni e i
finalini. Il mio personale ricordo, basato su poche telefonate e pochi contatti,
riguarda la sua signorilità, la sua gentilezza d’animo. Attraverso le pagine di
“Calori di Sicilia”, però, ho potuto seguire
la sua evoluzione interiore
di uomo e di artista. Sono stata presa per mano, attraverso descrizioni
paesaggistiche e stralci struggenti di diario. L’ho rivisto ragazzo in sella
alla sua bicicletta, mentre trascorreva la sua dorata infanzia a Bagheria,
mentre faceva amicizia con i soldati americani, mentre metteva in salvo i libri
dalla sua casa sventrata di Palermo. Qualche giudizio? Renato Guttuso: “Tornello
appartiene alla razza dei siciliani meditativi”; Renato Civello:”L’isola senza
tempo, l’isola amara e felice è ancora musica nel cuore dell’artista; e sta nei
suoi pensieri come diagramma sottile che ricompone l’intero senso della realtà”;
Irina Baranchéeva (la moglie giornalista): “Nelle sue liriche, come nella
pittura, l’autore esprime se stesso liberamente e coraggiosamente, senza seguire
nessuna corrente, indirizzo o raggruppamento, ma, se la pittura riflette tutti i
lati della sua natura, inclusi anche quelli sommersi del suo carattere, la
poesia ci trasmette la parte alta e ideale della sua anima”. A conclusione, ecco
un illuminante pensiero dello stesso Tornello: “Il poeta scende dal cielo o vi
sale appoggiandovi la scala dei suoi sentimenti che gli parlano con voce
sommessa. Un uomo senza sogni non è un uomo”.
Elisabetta Di Iaconi
