Sìlarus

rassegna bimestrale di cultura

fondata da Italo Rocco

 

Omaggio a Italo Rocco

 

omaggio a Italo Rocco

CENTENARIO DELLA NASCITA DI ITALO ROCCO

Un secolo fa, nel paesino di Ottati, alle estreme pendici del massiccio degli Alburni, nasce Italo Rocco. Si forma presso il Seminario vescovile di Teggiano e frequenta gli studi universitari presso l'Ateneo di Roma. Comincia la sua attività di insegnamento prima nella scuola elementare e poi in quella media. Intanto conosce e sposa nel 1942 Aurora Galdi, prima donna laureata della giovane Battipaglia, dove si stabilisce.  Negli anni difficili del secondo conflitto mondiale, tra i laceranti suoni delle sirene per l'allarme dell'aviazione nemica all'attacco, i bombardamenti, le corse al riparo lontano dal centro cittadino, nodo ferroviario e stradale, Italo Rocco comincia ad essere per la sua attività di docente il punto di riferimento di tante giovani generazioni, che serberanno per sempre il ricordo dei suoi preziosi insegnamenti. Assurge,intanto, ad un ruolo di rilievo anche nella vita politica, aderendo  alla Democrazia Cristiana, di cui è fervido ed operoso sostenitore sino agli ultimi giorni della sua esistenza e facendo parte, appunto in rappresentanza della D.C. con Mario Guarracino e Luca Tortorella  del Comitato di Liberazione Nazionale. Coltiva interessi poliedrici, tra i quali quelli di pubblicista, editorialista e diffusore di principi religiosi; comincia la sua collaborazione con " Il Giornale d'Italia", " Il Popolo ", " Il Quotidiano " e la RAI. In particolare si dedica alla capillare diffusione in provincia di Salerno ( agro nocerino-sarnese, Vallo di Diano e Cilento ) del quotidiano cattolico diretto da Nino Badano tanto da organizzare una specifica pagina per la provincia salernitana. La passione per l'attività letteraria e la saggistica lo spinge ad essere autore e propulsore di iniziative editoriali. I primi scritti riguardano il sistema penale dantesco ed alcune problematiche di carattere didattico. Uomo di grande fede e profonda religiosità merita con la sua alacrità e generosità un ruolo di primo piano nell'organizzazione dell'Azione Cattolica, venendo chiamato alla presidenza della Giunta dell'Archidiocesi di Salerno-Acerno da mons. Demetrio Moscato con il sostegno spirituale di mons. Guido Terranova, che, con affetto fraterno, lo accompagna nella difficile missione. Dopo aver insegnato lettere presso la Scuola Media " Francesco Fiorentino " di Battipaglia si trasferisce alla " Torquato Tasso " di Salerno per contemperare le esigenze professionali e quelle del ruolo nell'Azione Cattolica. Dalla scuola salernitana avvia il percorso dirigenziale che lo vede preside in numerosi centri della provincia di Salerno, a cominciare da Capaccio, Trentinara, Giungano, Paestum per poi passare a  Perdifumo, Mercato Cilento, Montecorice e Teggiano. In queste comunità resta ancora vivo il ricordo della sua prolifica azione di educatore, oltre che di impegno civile e sociale.. L'incontro con Capaccio vecchio il Santuario della Madonna del Granato, le ripetute visite alla zona archeologica di Paestum con le necropoli, le soste al Getsemani danno l'occasione per il definitivo lancio della sua attività di poeta, scrittore, saggista, editorialista con un respiro che assume una dimensione ultranazionale. Non è casuale che l'attività editoriale che precede la nascita della rivista " SILARUS " ( nome latino del fiume Sele ) parte nel 1961 con un numero speciale della scuola media che dirige dal titolo appunto " La voix dell'ècole "; dopo riuscite edizioni annuali con una pioneristica guida della zona archeologica di Paestum, nel 1966 diviene bimestrale e da quell'anno continua  sino al n. 207 ( oggi continua per l'impegno dei figli Lorenza e Piero ) con insolita puntualità per rassegne letterarie che non hanno alle spalle Accademie e/o Fondazioni. Già nel 1966 la Rivista viene riconosciuta dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri " periodico di alto valore culturale ". L'estro del Poeta raggiunge vette di rilievo scandite da una serie di sillogi, tra cui " Palpito della terra ", " Segreto richiamo ", " Ed aperte le braccia" , " Quartiere di periferia" ed " Ascolto il palpitare della sera" che gli valgono un posto di rilievo nella poesia religiosa accanto a Luzi, Capronio, Rebora, Batocchi, Turoldo, Santino, Spsarta e Giovanni Romeo. Le sue liriche trovano spazio nelle antologie scolastiche di maggiore diffusione e la definitiva consacrazione nell'agone poetica si ha con i  volumi de " Il Canto dell'Umanità ", mentre le sue liriche vengono tradotte in greco, francese, inglese, rumeno, tedesco, portoghese e turco ed alcune vengono musicate. I riconoscimenti per la sua attività non possono ovare spazio in questa nota perchè sono stati davvero tanti, come il riconoscimento della sua capacità critica che gli è valsa la partecipazione in seno alle commissioni giudicatrici di prestigiose manifestazioni letterarie della nostra penisola.

Accanto alla rivista, annualmente, a far data dal 1968 ha organizzato il Premio nazionale di poesia, narrativa e saggistica " Silarus ", di cui è stata bandita in questi giorni la quarantacinquesima edizione. Sia la rivista che la celebrazione del Premio portano Italo Rocco a diventare un cittadino del mondo, che conquista consensi ed amicizia in ogni angolo della nostra nazione, oltre che dell'estero. Infatti la Camera di Commercio di Salerno, scegliendo Battipaglia come uno dei comuni protagonisti del primo quarantennio della vita repubblicana, segnala Italo Rocco quale personaggio eminente della cultura della città. Peraltro il nipote diretto custodisce gelosamente le testimoniane epistolari dei rapporti con esponenti letterari d' Italia ( il filosofo Nicola Abbagnano, Francesco Grisi, Franz Maria D'Asaro,Mario Pomilio, Domenico Rea, Michrele Prisco, Vittorio Cerofolini, Sergio Segalini,Pasquale Maffeo,Filiberto Mazzoleni, Mario Apice, Mario Tornello e tantissimi altri ) e dell'intero pianeta ( dalla Grecia, alla Romania, alla Bulgaria, al Brasile, all'Argentina, agli Stati Uniti, al Canadà oltre che dei paesi europei ).

Quando il 18 dicembre 1999 la morte lo coglie d'improvviso sta lavorando al terzo volume de " Il Canto dell'Umanità" ed al n. 207 della rivista " Silarus".

Gli aspetti della variegata personalità di Italo Rocco saranno ricordati nel tredicesimo anniversario della morte, che coincide con il centenario della nascita con una cerimonia rievocativa nel palazzo di città di Battipaglia con inizio alle ore 17,30. Si alterneranno in ricordi e testimonianze Don Ezio Miceli, l'avv. Enrico Giovine, il prof. Alessandro Di Napoli, l’avv. Salvatore Memoli ed il prof. Giovanni Savarese, oltre che di quanti ebbero modo di apprezzare le sue doti di umanità.

IL RICORDO DI ITALO ROCCO NEL CENTENARIO DELLA NASCITA

          Italo Rocco, maestro del sapere, docente, educatore, poeta, scrittore, saggista, editorialista, uomo politico, cattolico è stato ricordato nella sua città di adozione, dove si  è stabilito nel 1942 e dove ha vissuto sino alla morte avvenuta tredici anni fa, in occasione del centenario della sua nascita, con una commovente cerimonia svoltasi nel Salone delle Adunanze del Palazzo di Città. In una cornice attenta di pubblico, dopo il saluto del primo cittadino Giovanni Santomauro, che ha auspicato l'inserimento delle iniziative culturali della rivista SILARUS nel nome dell'illustre concittadino nell'ambito di un Laboratorio che l'Amministrazione intende vitalizzare per fortificare le radici storiche di Battipaglia, la prima testimonianza storica è toccata all'avv. Enrico Giovine, che ha conosciuto Italo Rocco a quattordici anni ed ha messo in risalto, nel contesto storico della Piana del Sele, l'impegno etico, sociale e civile, sottolineando l'assoluto disinteresse ad onori e cariche ed evidenziando come anch'egli sia partito da un piccolo paese degli Alburni, Ottati per raggiungere Battipaglia, alla cui affermazione ha contribuito in maniera determinante. Sulla ricca produzione poetica e sul posto che merita nella letteratura religiosa dello scorso secolo si è soffermato Alessandro Di Napoli, mentre il prof. Giovanni Savarese del Dipartimento di Italianistica dell'Università di Salerno, prendendo occasione da una tesi di laurea svolta da una giovane di Campagna si è soffermato sull'attività del poeta, definito " carducciano in terra salernitana ". Gli interventi sono stati intervallati dalla recita di liriche del poeta battipagliese a cura di Rosanna Marotta, oltre che Italo Rocco junior, accompagnato al violino da Emiddio Carbone junior. Salvatore Memoli si è soffermato sulla cultura come patrimonio del territorio nell'azione di Italo Rocco sino a giungere aspetti e dimensioni di rilievo ultranazionale. Gli interventi sono stati conclusi da Padre Ezio Miceli, che con toccanti dirette testimonianze degli ultimi anni di vita, ha messo in risalto il credo nella fede, nella speranza e nella carità, che ha illuminato il cammino dell'uomo, nel quale ha visto il nonno prodigo di saggi consigli. La manifestazione, presentata da Carmen Picciariello, si è chiusa con la recita de " Il Canto dell'Umanità" a cura di Rosanna Marotta.

Battipaglia, lì 19 dicembre 2012

                                                                                                          UFFICIO STAMPA

                                                                                                           PIETRO ROCCO